Ragusa
Ragusa “Qui giunti si avverte l’impressione di una frontiera”. Così Leonardo Sciascia scrisse di Ibla, vero e proprio gioiello dell’arte barocca in Sicilia. Nonostante il trascorrere dei secoli, il quartiere storico di Ragusa ha conservato intatto il suo fascino e la sua arteche deve, paradossalmente, tutto al terremoto del 1693. Ibla riuscì a risorgere dal pauroso sisma che piegò in due la Val di Noto e la sua architettura tardo barocca e rococò nasce da una ricostruzione prodigiosa e sapiente. Al di là del barocco, comunque, Ibla ha tanto da offrire ai suoi visitatori: il silenzio delle stradine, il fascino dei giardini che si affacciano sulla rigogliosa valle del Fiume Irminio, la luce fascinosa dei cortili luminosi, le maestose visioni dei palazzi appartenuti alla nobiltà di un tempo. Qui la frontiera tra passato e presente si staglia nitida attraverso le casette abbarbicate alla roccia calcarea e la maestosa cupola neoclassica del duomo. La prima scenografica visione di Ibla, dominata dalla cupola del Duomo, si ha dalla terrazza antistante la chiesa di Santa Maria delle Scale. Scendendo lungo i 250 gradini che si dipartono dalla chiesa, ci si immerge per la prima volta nel cuore di Ibla. Ma quando le emozioni sembrano finite, perchè si e’ giunti al termine della sinuosa scalinata, si presenta alla nostra vista una piazzetta dove si può ammirare un angolo barocco miracolosamente intatto. Si tratta del Palazzo della Cancelleria, che ultimato nel 1760 è un magnifico esempio di barocco di raffinata fattura. Nelle immediate vicinanze sorge la chiesa di Santa Maria dell’Idria con il suo caratteristico campanile decorato con colorate ceramiche di Caltagirone. Alla fine della scalinata sorge Palazzo Cosentini che, con i suoi balconi settecenteschi, costituisce l’emblema del barocco siciliano a Ibla. Dalla costruzione emergono eleganti balconi sorretti da mensoloni ornati da figure umane, ma anche da mostri, animali, facce orribili e al tempo stesso sublimi. Nei pressi, al visitatore si apre la piazza occupata dalla chiesa del Purgatorio che sorge nelle immediata vicinanze del palazzo nobiliare barocco della famiglia Sortino – Trono. Più avanti, la strada sfocia in Piazza Duomo, nella parte alta della quale si trova la splendida Chiesa dedicata a San Giorgio e realizzata nel Settecento dal capomastro Rosario Gagliardi, architetto siciliano, nativo di Siracusa e attivo a Noto. La piazza è circondata da numerosi palazzi nobiliari. Uscendo dal duomo si può effettuare una escursione nella parte alta di Ibla, dalla quale, oltre alla cupola neoclassica, si possono ammirare le caratteristiche casette che la circondano. Tornando indietro e prima di sfociare in Piazza Pola, si possono osservare diversi palazzi appartenenti alle famiglie nobili. Degno di nota il sontuoso Palazzo Donnafugata. Un altro angolo squisitamente barocco si trova in Piazza Pola, dominata dalla chiesa di San Giuseppe. Proseguendo la passeggiata si giunge ai Giardini Iblei, dai quali si possono godere magnifiche vedute sia dei monti che della valle del fiume Irminio. All’interno della villa vi sono tre chiese: quella di San Giacomo, quella di San Domenico che reca un campanile decorato con maioliche e quella dei Cappuccini che conserva il Trittico di Pietro Novelli, una delle tele più belle e interessanti che si trovano nel circondario. Nei pressi il giardino pubblico, vi è il Portale di San Giorgio, ossia ciò che resta della vecchia chiesa di San Giorgio distrutta dal terremoto del 1693. Arricchiscono Ibla, le innumerevoli edicole votive ovunque disseminate, le antiche casette, gli scorci dai magnifici panorami… il silenzio dei vicoli.
Modica Tipicamente barocca, come tutte le città della zona ricostruite dopo il terremoto del 1963. Purtroppo non rimane molto delle epoche precedenti, quando Modica era il più potente feudo delle baronie siciliane, ma i pochi resti che si possono ancora ammirare danno l’idea di quanto vasto, prezioso e pittoresco dovesse essere il patrimoni artistico della città. I vari conti di Modica, animati da un fervore religioso spesso non disinteressato, fondarono chiese, conventi, monasteri e collegiate. Da un computo fatto in base alle rovine, alle tradizioni e ai documenti storici risulta che Modica contava, fino al XVII secolo circa, cento chiese, una cifra enorme se si rapporta al numero degli abitanti. La gloria artistica di Modica, ovviamente sta nelle sue chiese, senza però escludere alcuni edifici civili. Il giro artistico della città deve dividersi in due perché due sono i nuclei principali, Modica Bassa Modica Alta. La visita di Modica si compie partendo da largo Mercè dove è la chiesa di S. Maria delle Grazie del 1615 e il convento dei padri Mercedari, dove si trovano sia la Biblioteca comunale sia il Museo Civico. Percorrendo Corso Umberto I, nella città bassa, si notano gli interessanti edifici barocchi che si susseguono, e si ammira, in Piazza Matteotti, la chiesa del Carmine con il suo portale e rosone chiaromontano, uno dei pochi superstiti esempi di costruzioni precedenti al terremoto del 1693. Lungo il corso, alla sommità di un alta e scenografica scalinata sorge la fastosa e grandiosa chiesa di S. Pietro. Si continua sino alla Piazza del Municipio, dominata dalla imponente rupe del castello che possiede una torre dell’Orologio, dove si trovano il palazzo del Municipio posto nella sede dell’ex convento dei Domenicani e accanto la chiesa di S. Domenico del 1678. Il viale Regina Margherita è l’arteria principale della città alta, dove nei pressi del belvedere Pizzo, da cui si gode un bellissimo panorama della città, si erge maestosa la chiesa Madre di S. Giorgio. Da non perdere palazzo Napolino uno degli edifici barocchi più belli di Modica. Saranno necessari anche giri fuori porta per conoscere le frazioni di Frigintini, il fiume Tellesimo, Marina di Modica le Cave d’Ispica.
Ispica La cittadina di Ispica domina il mare da un’altura ed è un’interessante stazione preistorica per i ritrovamenti archeologici. Anche da qui è raggiungibile il Parco archeologico della Forza, a Cava d’Ispica, tramite le cento scale scavate nelle roccia, dove sono visibili tracce degli affreschi del periodo bizantino. Da vedere la Chiesa Madre, il Palazzo Bruno di Belmonte sito vicino alla piazza centrale (o Palazzo Alfieri), il Palazzo Bruno di Belmonte in stile liberty – sede del Municipio -, il Monumento ai Caduti e la chiesa di S. Maria Maggiore, il cui sagrato è circoscritto da una singolare cancellata in ferro battuto. In corso Garibaldi invece, possiamo invece ammirare la Chiesa dell’Annunziata e il suo ciclo di stucchi di grande importanza.