Messina
Messina Incuneata fra il Tirreno e lo Ionio, ha una felice posizione naturale, con paesaggi fra i più vari ed interessanti con le sue sterminate coste sabbiose, strapiombi sul mare e vaste distese boschive. Monumenti di indiscussa bellezza rimasti a testimonianza di una storia, o meglio di mille storie. Fondata da coloni Greci, la città era importantissima per il suo porto, fulcro di scambi fra il mare Tirreno e lo Ionio, che fece di Messina un grosso centro commerciale. Il volto della città è stato profondamente cambiato dal disastroso terremoto che la colpì nel 1908 tanto che oggi non sono ben visibili le componenti architettoniche del suo passato storico. Da visitare il Duomo che rappresenta il monumento più importante della città, edificato in epoca normanna nel 1197 è dedicato a S. Maria. Già nel 1254 un incendio distrusse in parte il soffitto, nel 1693 il terremoto lo rovinò, nel 1783 il sisma distrusse il campanile e nel 1908 il cataclisma lo distrusse quasi interamente. Alla sinistra del Duomo, leggermente distaccato, sorge il campanile che contiene al suo interno l’orologio più grande del mondo costruito nel 1933 dalle orologerie Ungerer di Strasburgo. Di notevole importanza il Museo regionale, istituito nel 1914, che custodisce tutte le opere degli edifici religiosi, le sculture, le decorazioni e gli elementi architettonici che si poterono recuperare dopo il sisma del 1908.
Taormina Per la sua bellissima posizione la città è il principale centro turistico dell’isola, frequentata sin dalla metà del 1800 dall’aristocrazia di tutta Europa. Vanta ottime attrezzature ricettive ed attività connesse al turismo. Pregevoli i ricami, le opere in ferro battuto ed in legno intagliato e l’antiquariato. Una delle manifestazioni più importanti che si svolge a Taormina ogni estate è la rassegna “Taormina Arte”, un festival della cinematografia, del teatro e del balletto che vede riuniti nel magnifico contesto del Teatro Greco i maggiori esponenti internazionali di tali arti. La visita di Taormina comincia attraversando Porta Messina, seguendo il Corso Umberto I e giungendo presto alla Piazza Vittorio Emanuele II con il Palazzo Corvaja, edificio composto da più aggregazioni successive con un corpo centrale di origine araba, un altro normanno e un altro ancora aragonese con splendide trifore e bifore che prospettano sulla piazza. Da Piazza Vittorio Emanuele II si diparte una strada che conduce al Teatro Greco, il monumento più famoso di Taormina per il suo fascino inconfondibile e per la vista bellissima sul litorale di Naxos, con la sagoma imponente dell’Etna sullo sfondo. Percorrendo il Corso Umberto I si notano i magnifici scorci offerti dalle stradine medioevali e si incontrano nell’ordine il Belvedere, la piccola Chiesa di S. Agostino, la Chiesa di S. Giuseppe, la Torre dell’Orologio, la Porta di Mezzo e la Piazza del Duomo con la Basilica Cattedrale di S. Nicolò del XIII secolo, riedificata nei secoli XV e XVI e rimaneggiata ancora nel ‘700. La Basilica presenta un portale seicentesco, delle monofore quattrocentesche, una merlatura posticcia che corona l’edificio ed un interno a pianta basilicale a tre navate, con numerosi dipinti quattrocenteschi. Il Palazzo dei Duchi di S. Stefano si trova di seguito e conclude il percorso con la Porta Catania.
Tindari La città ha origini antiche, venne difatti fondata nel 396 a. C. da Dionisio di Siracusa. Inizialmente Tindari era una colonia di mercenari che avevano preso parte alla guerra contro Cartagine e prese il nome di Tindari in onore di Tindaro, re di Sparta. Nella zona archeologica si trovano i resti della città antica. I primi scavi sono stati effettuati nell’anno 1838-1839 per poi essere ripresi nel 1960 e a seguire. Tra i terreni di Tindari sono stati ritrovati mosaici, sculture e ceramiche che sono ora conservate in parte nel Museo Archeologico di Palermo e in parte nel Museo locale. Oltre i resti archeologici e le zone che il tempo ha saputo conservare da non perdere, una volta a Tindari, è il Santuario della Madonna Nera. Il Santuario, si trova su un promontorio a strapiombo sul mare, in corrispondenza dell’antica acropoli. Oltre questa bellissima chiesa un altro posto molto affascinante è la Laguna di Tindari che si raggiunge percorrendo la statale 113, lungo la costa tirrenica. Un paesaggio davvero mozzafiato e, per gli amanti del mare, davvero unico. Altra località molto affascinante è la spiaggia di Marinello. Oltre a far parlare di se per la sua bellezza, a questa spiaggia sono legate diverse leggende. Tra mito, arte, cultura e storia si dipana la bellezza di Tindari ammirata sin dai tempi di Cicerone fino a Camilleri. Camilleri ha scelto la città di Tindari per uno dei racconti del suo romanzo più celebre, il Commissario Montalbano.