Non solo brulla, arida, riarsa, aggettivi usati da chi poco la conosce: c’è un’altra Sicilia da scoprire! Nebrodi e Madonie sono le ultime propaggini dell’Appennino continentale italiano; tutt’attorno un ribollire di colline che finiscono là dove comincia il mare. Ai vostri occhi solo il giallo delle messi ed il verde delle vigne. Pane e vino che questa terra offre a chi ha saputo amarla. Se poi vi venisse voglia di esplorarla fra parchi, riserve ed oasi protette, ci scoprirete tanti altri colori e profumi.
“Dal tempo di Proserpina, la Sicilia è stata la casa dei fiori. Si dice che le Dee vergini, Proserpina, Minerva e Diana, tesserono una tonaca di fiori variopinti per il padre Giove… Ora capisco perché gli Dei hanno tanto amato la Sicilia.”
Scriveva così, nel 1880, una “Milady in Sicilia”, al secolo FrancesElliot.
La natura sembra essersi sbizzarrita in Sicilia. Ciò che colpisce dell’isola più grande del Mediterraneo è la varietà di forme, colori, profumi e sensazioni in cui la natura qui si esprime e manifesta: dalle spiagge africane del litorale agrigentino ai paesaggi montani delle catene dei Nebrodi e delle Madonie; dalle dolci colline dell’entroterra, verdissime e costellate di fiori in primavera, in estate invece arse dal sole e del colore della terra, ai paesaggi ruvidi e neri del vulcano attivo più alto d’Europa, che in inverno diventa bianco di neve fino quasi alle pendici. Uno spettacolo senza fine!
Tante le riserve naturali che si offrono agli occhi del viaggiatore. In provincia di Agrigento si trova la foce del fiume Platani, 200 ettari di macchia mediterranea dominata dalla splendida linea di Capo Bianco. A due passi dalla costa che guarda l’Africa è situato il Biviere di Gela, il più grande lago costiero della Sicilia ed una delle principali aree di sosta degli uccelli migratori, per questo luogo ideale per il birdwatching. In provincia di Catania, ad Acireale, si estende per circa sette chilometri un lungo costone lavico a strapiombo sul mare che, insieme all’isola Lachea, tra i faraglioni di Aci Trezza, racconta la storia geovulcanica della Sicilia. Nel cuore dell’isola, fra Enna, Piazza Armerina e Aidone, si trova il bosco di Rossomanno, molto suggestivo dal punto di vista paesaggistico e composto di querce, eucalipti e pini. Riserve naturali si estendono poi in quasi tutte le isole che costellano il mare di Sicilia, anche quelle che si trovano proprio a ridosso della spiaggia, come Isola Bella, a Taormina: unita alla terraferma da un sottilissimo istmo di ghiaia e ciottoli e per lo più attraversabile a piedi salvo nei momenti di alta marea.
Caratterizzata da eccezionale biodiversità, la riserva naturale di Monte Pellegrino domina maestosamente Palermo e chiude idealmente la conca d’oro. Spostandoci invece in provincia di Trapani tra San Vito lo Capo e Scopello, si estende per sette chilometri un’autentica meraviglia costiera: la riserva dello Zingaro fatta di grotte e calette in cui il mare assume i colori più sorprendenti. Altra riserva costiera sull’altro versante della Sicilia, in provincia di Siracusa, è la riserva naturale di Vendicari, una delle più importanti aree protette in cui si alternano costa rocciosa, costa sabbiosa, macchia mediterranea, pantani, saline e aree coltivate. In provincia di Ragusa spicca la riserva del fiume Irminio, una fascia litoranea di vegetazione, cosiddetta a macchia arborea, che si estende per un chilometro a ridosso delle dune costiere. Sono solo alcuni esempi delle decine di riserve sparse nelle nove province siciliane. Meritano poi attenzione in particolare alcuni parchi naturali come il Parco naturale dell’Etna, il Parco dei Nebrodi, Parco naturale delle Madonie, Parco naturale dell’Alcantara, La riserva naturale dello Zingaro, La riserva di Vendicari.