Enna
Enna Il più alto capoluogo d’Italia (911 mt.) vanta una storia antichissima e leggendaria. La città è ricca di monumenti di grande interesse artistico. Particolarmente pittoresca, famosa per le testimonianze delle dominazioni, diverse in Sicilia, soprattutto del periodo medioevale. La Pasqua ad Enna è assai suggestiva ed attira ogni anno un notevole numero di turisti e fedeli. La città è ricca di monumenti di grande interesse artistico. Il più importante è senz’altro la Cittadella o Castello di Lombardia così chiamato forse per la presenza di un quartiere abitato da coloni lombardi, uno dei meglio conservati della Sicilia risalente ai tempi della dominazione sveva ma successivamente modificato da Federico III d’Aragona che ne fece la sua dimora. Nella parte opposta della città si trova la ottagonale torre di Federico II di Svevia edificata nel XII secolo su una precedente costruzione e restaurata nel XIV secolo, che rappresenta il centro geografico della Sicilia, il cosiddetto antico “umbilicus Siciliae”. Il Duomo, edificato nel 1307 per volere della regina Eleonora d’Aragona, distrutto da un incendio nel 1446 e ricostruito a partire dal 1451, presenta all’esterno parti della vecchia costruzione trecentesca e altre della costruzione successiva. Da vedere il Duomo, Palazzo Vasiano ed il Museo Archeologico regionale istituito che raccoglie reperti provenienti dagli scavi effettuati nella zona.
Piazza Armerina Visitare Piazza Armerina, significa scoprire non solo una città fortemente legata al proprio passato normanno, ma anche una località da millenni al centro della storia, già a partire dai secoli VIII-VII a.C. Ma la visita della città comincia ancor prima di raggiungerla, quando da lontano gli occhi scorgono la grande cupola del Duomo che la sovrasta. Diventa così inevitabile la direzione da seguire, un itinerario pieno di fascino e storia, una magia che vi coinvolgerà percorrendo le vie del centro. l Duomo dedicato a S. Maria Assunta, edificato nel 1604 su una precedente costruzione. Conserva della struttura precedente la parte inferiore in stile gotico-catalano. Nei pressi del Duomo si erge il bel Palazzo Trigona, esempio pregevole di barocco siciliano e il Castello Aragonese costruito alla fine del XIV secolo. Piazza Armerina è anche universalmente nota per la Villa Romana del Casale, che dista circa sei chilometri dalla città e mostra una delle più importanti scoperte archeologiche della Sicilia romana della fine del III secolo e gli inizi del IV d.C. L’arte musiva romana di età tardo imperiale trova qui il più grande esempio con i suoi pavimenti di circa 3.500 metri quadrati dove si stendono splendidi mosaici policromi che raffigurano ora immagini mitologiche, ora scene di vita quotidiane. Gli ambienti più importanti della villa sono le terme con un lungo salone, il frigidarium, il tepidarium e la calidaria.
Sperlinga Situata tra i monti Nebrodi e le Madonie, nel cuore della Sicilia centrale a 47 chilometri da Enna. Definita “una regale dimora rupestre” scavata in una gigantesca mole d’arenaria, etimologicamente Sperlinga deriva dal greco e significa “Spelonca”, grotta. Dominata da un antico Castello Medievale, le cui profonde cavità risalgono ai siculi pregreci che abitarono la valle del Salso. Rimaneggiato in tempi successivi, il Castello di Sperlinga è il simbolo del paese e, rappresenta un meraviglioso contrasto tra escavazioni rupestri preistoriche e strutture architettoniche medievali. Costituito da un imponente costone di roccia arenaria, sicuramente utilizzato dalle popolazioni indigene sicane come luogo di culto (area sacra o necropoli rupestre), subisce delle modificazioni durante il periodo bizantino e saraceno per essere trasformato in presidio militare; infine nel periodo normanno viene dotato delle strutture murarie e dei ritrovati difensivi militari. Già famoso ed importante nel periodo normanno e svevo, il Castello di Sperlinga è entrato a pieno titolo nella storia della Sicilia per non aver aderito al Vespro Siciliano nel 1282 tanto che i soldati angioini hanno trovato riparo al suo interno per quasi un anno e mezzo sicuramente, aiutati dai popolani. Da visitare la chiesa Madre, con alcune tele del XVIII secolo e un organo dei primi dell’800, e la chiesa della Mercede con un crocifìsso ligneo, anche questo attribuito a Frate Umile da Petralia. Chi si reca in questa località non può fare a meno di acquistare le tradizionali «frazzate», tappeti colorati eseguiti a telaio, tipici dell’artigianato locale.